Nato nel 1956 a Novara, dove vive e lavora.
Esponente tra i più significativi di quella corrente definita “concettualismo ironico” dal critico Edoardo Di Mauro, Corrado Bonomi ripesca e reinventa gli oggetti con gioia e creatività infantili, mostrandoci i risvolti di un’arte che è gioco combinatorio, calembour di citazioni in bilico tra cultura “alta” e “bassa”, in grado di stupire chi guarda con soluzioni spiazzanti ed inaspettate. E’ il caso delle sue Fatine, fatate, fatali, ad esempio, rappresentano un mix tra l’universo incantato della magia e quello prosaico della pornografia, tra il genere popolare della porcellana tradizionale e quello ultrapop dei fumetti contemporanei.
In mostra un’opera dedicata alle prime intuizioni di Bonomi (è datato al 1987 l’inizio del ciclo “Mare”) intitolate “Tautologie”. La tautologia è la ripetizione non pleonastica di un messaggio. Un ripetere amletico ed indeciso che, necessariamente, produce uno scarto.
Qui ad essere ripetute sono sia le scatolette di pesce della famosa marca Delicius, con all’interno dipinte delle sardine, sia le scatole di conserva alimentare sul cui fondo in alluminio sono raffigurate alcune varietà di funghi, tra cui il fungo porcino, a creare delle costellazioni visive colorate, allusione a una “natura morta con echi di vita passata”.
Salame di Felino DOP
L’autentica denominazione di questo straordinario prodotto è riferita all’area geografica della Provincia di Parma dove è ubicato il paese di Felino da cui prende il nome. La storia di questa zona è in assoluta simbiosi con quella del maiale fin dall’età del bronzo. Il primo documento relativo al Salame, rintracciato a Parma, risale al 1436, quando Niccolò Piccinino, condottiero al soldo del Duca di Milano, ordinò che gli si procurassero dei maiali per fare salami. E’ alla fine di questo secolo che a Milano il salame genericamente definito di “Parma” viene dichiarato di “Felino”.
Fungo di Borgotaro IGP
Il Fungo di Borgotaro non viene coltivato, ma la nascita è strettamente in relazione con fenomeni climatici e microclimatici che possono in parte essere controllate dall’uomo. La secolare attività selvicolturale dei proprietari boschivi, che curano i boschi con passione e competenza, contribuisce positivamente alla crescita del fungo più prezioso e pregiato del mondo. Questo prodotto si caratterizza per un aroma profumato e un odore pulito.