Enrico Robusti

Nato nel 1956 a Parma, dove vive e lavora.

Artista parmigiano, dopo gli studi classici e una laurea in Giurisprudenza, si dedica allo studio della tecnica pittorica, con particolare riferimento alla scuole seicentesca di Van Dick e Rubens. Federico Zeri lo presenta nel 1991 in una mostra di ritratti alla Consigli Arte. La mostra “Bar Italia” del 2004 segna la sua nuova vena espressiva caratterizzata da un tratto caricaturale e dalla sferzante satira sociale.
Di lui Vittorio Sgarbi ha scritto: “Un grande burattinaio che fa della pittura il personale teatrino con cui maneggiare un’umanità sopra le righe: grottesca, deforme, tirata da parte a parte dalle facce di gomma. Eppure un’umanità che, per quanto vista da dietro la lente di un sarcasmo distaccato, acquisisce un valore universale risultandoci spaventosamente familiare nel suo orrore quotidiano…”.
Il senso del cibo e il gusto godereccio ritorna con insistenza nelle sue opere, come nel lavoro “Affettazione liturgica” che gioca sul doppio senso tra l’azione del salumaio e l’artificiosità di alcuni riti, come quello della religione, che contraddistinguono la variopinta e mostruosa umanità che popola le sue opere.

Enrico Robusti, Affettazione liturgica, 120x100

Culatello di Zibello DOP
Il Culatello di Zibello viene prodotto in una zona particolare, adagiata lungo il grande fiume Po, avvolta nella nebbia. Questo regime climatico decisamente umido è insostituibile per la maturazione e stagionatura di questo re dei salumi, affinché la disidratazione non ne secchi troppo la superficie.
Dalle cantine della Bassa parmense alle tavoli nazionali il percorso del Culatello è stato storicamente tutt’altro che breve. Per molti secoli la sua conoscenza è stata circoscritta alla zona di produzione. Ora è conosciuto in tutto il modo grazie al prestigioso riconoscimento Europeo di Denominazione di Origine Protetta DOP. IL Culatello viene identificato come un salume insaccato in un involucro naturale, che solitamente è la vescica del maiale. E’ un prodotto di salumeria costituito dalla parte anatomica del fascio di muscoli crurali posteriori ed interni della coscia del suino, opportunamente mondati in superficie e rifilati fino ad ottenere la classica struttura a pera.
In bocca è dolce, sapido e persistente. Va consumato previa asportazione dello spago che lo riveste e della vescica in cui è insaccato e tagliato a fette sottilissime con un coltello molto affilato.

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