Il distributore automatico di arte contemporanea.
Un progetto di Antonella Mazzoni
Un distributore automatico è una macchina che eroga prodotti su richiesta dell’utente, previo pagamento tramite monete.
Si pensa che il primo distributore automatico sia stato inventato da Erone di Alessandria il quale, nel 219 a.C., mise a punto una macchina distributrice di acqua per cerimonie propiziatrici nei templi, azionata per mezzo di monete che, cadendo su una leva, aprivano una valvola, erogando una determinata quantità di acqua.
Oggi il distributore automatico è diventato una risposta all’impellenza di cibo e acqua, in luoghi non dotati di servizi ristoro, e svolge questo servizio 24 su 24.
Pensare ad un distributore automatico per l’arte sembra quasi un paradosso, perché l’arte non si caratterizza come bisogno urgente e soprattutto non ha ancora i presupposti e le forme affinché sia veicolata in forme democratiche.
L’arte non è per tutti, è ancora un privilegio per i pochi che ne sono coinvolti, creatori o spettatori. Il suo approccio ha tempi lunghi e modalità mediate: bisogna essere informati del luogo in cui avviene l’evento espositivo, organizzare uno spostamento affinché essere vista direttamente nel “suo ambiente”, scoprire i significati nascosti che l’opera trasmette, chiedere il prezzo al gallerista, valutare il valore di mercato e poi eventualmente procedere all’acquisto.
L’idea di Antonella Mazzoni di predisporre di un distributore automatico per l’arte ha forse un precedente nel 1972 quando Franco Vaccari espose la cabina per fototessere lasciando che lo spettatore fosse il fotografo di se stesso. Oggi l’idea di mettere arte in un distributore automatico permette a ciascun fruitore un rapporto diretto con l’opera d’arte, semplificandone il contatto e l’acquisto.
In realtà, con questa azione, non si acquista solo l’oggetto che esce dal distributore, ma la libertà di condividere un pensiero creativo e la possibilità di renderlo un atto di fruizione democratica e collettiva.